La chiesa di San Pietro extra moenia e la pesatura delle anime
Sul versante opposto al colle Sant’Elia, su cui nasce la citta di Spoleto, troviamo imponente la montagna degli spoletini: il Monteluco.
Coperta da una fitta vegetazione boschiva di natura varia è da sempre un luogo denso di sacralità per gli abitanti della zona.
Il nome trae origine dal latino lucus, ovvero bosco sacro a Giove, simbolo della centralità religiosa di questi luoghi fin dall’epoca dell’antica Roma.
La montagna, oltre ad una ricchezza ammirabile di fauna e flora, conserva nascosta nei suoi meandri molti altri segreti, zone poco conosciute, eremi, chiese abbandonate, sentieri dal panorama mozzafiato che la rendono una scoperta per il visitatore ad ogni passo.
La nostra esplorazione, ha inizio dalle pendici del monte, ovvero dalla bellissima chiesa di San Pietro extra moenia, costruita nel quinto secolo dal vescovo Achilleo. La sua facciata, restaurata nel dodicesimo secolo, è ornata da una serie di bassorilievi che mostrano particolari di vita del Santo e episodi a sfondo morale, che avevano la funzione di impressionare il fedele con la potenza delle immagini.
Tra questi colpiscono particolarmente l’attenzione del visitatore quelli rappresentanti la morte del giusto e dell’empio.
Nel primo riquadro, il morente è circondato dalle figure di San Pietro e San Michele che, soppesata la sua anima e il suo operato in vita, lo salvano dalla dannazione eterna allontanando il diavolo, colpendolo in testa con le chiavi di San Pietro.
Nella seconda scena invece, troviamo la morte dell’empio, il cui spirito viene lasciato in balia dei demoni in quanto la bilancia delle opere in vita pende dalla parte del male. Queste raffigurazioni, evocative anche oggi, possiamo immaginare quale forza avessero all’epoca in cui la religione dominava ogni aspetto della vita umana, spingendo il fedele alla redenzione attraverso una vita retta e devota.
All’interno della chiesa sono sepolti i corpi del vescovo Pietro, e del santo vescovo spoletino Giovanni II, martirizzato sotto i Goti comandati da Totila.
Continuando la salita sulla strada che conduce alla vetta del Monteluco, troviamo sulla sinistra un piazzale, che da un lato conduce al ponte delle torri e dall’altro all’inizio di un sentiero di trekking particolarmente panoramico, chiamato giro dei condotti.
Questa sentiero che porta dal citato ponte all’ex monastero di Santa Maria inter Angelos, tramite un percorso di circa due chilometri completamente immersi nella natura, sarà il soggetto protagonista del nostro prossimo articolo.
Alessio Cao – Due Mondi News
Foto Angelica Masi
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