Vito Mancuso a Spoleto per una lectio magistralis sul suo libro “Destinazione Speranza” ispirato alle domande di Kant sul significato profondo dell’esistenza umana.
Il filosofo e teologo Vito Mancuso sarà a Spoleto, venerdì 13 dicembre, al Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi (alle ore 21.00) per tenere una lectio magistralis basata sul suo libro, dal titolo “Destinazione Speranza”, ispirato alle celebri domande di Kant sul significato profondo dell’esistenza umana.
In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro con ottimismo sembra un’impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l’uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi:«Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Vito Mancuso ci guida alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull’avvenire, Destinazione Speranza rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all’egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende.
L’appuntamento con Vito Mancuso, organizzato dal Dipartimento valorizzazione delle Culture del Comune di Spoleto in collaborazione Rossano Pastura, rientra nelle attività dell’Osservatorio permanente della cultura, speciale palinsesto di eventi, scaturito dall’esperienza di “Cantiere Città”, il percorso di valorizzazione delle città finaliste a Capitale italiana della cultura. L’Osservatorio si configura come strumento di confronto e scambio di esperienze tra le grandi istituzioni culturali della città e le realtà associative del territorio ed è nato per offrire, in aggiunta alle manifestazioni principali della città, una speciale programmazione culturale pensata per affrontare, insieme ad eminenti personalità del mondo dell’arte, della scienza, dell’economia, temi di grande attualità o di respiro universale.
L’ingresso al Teatro Caio Melisso per partecipare alla lectio di Vito Mancuso è gratuito ma è necessaria la prenotazione sulla piattaforma Eventbrite al seguente link: www.eventbrite.it/e/1067203748139
Vito Mancuso, teologo laico e filosofo, ha insegnato presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, l’Università degli Studi di Padova, e attualmente è docente del master in Meditazione e Neuroscienze dell’Università degli Studi di Udine. Ha fondato e dirige presso il MAst di Bologna il «Laboratorio di Etica». È autore di numerosi saggi che hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico su argomenti quali la filosofia di Kant (Destinazione Speranza) e di Hegel (Hegel teologo), le malattie e il dolore (Il dolore innocente), la fede (Rifondazione della fede), la natura di Dio (Dio e il suo destino), l’anima e la vita eterna (L’anima e il suo destino), l’autenticità (La vita autentica), l’amore (Io amo Piccola filosofia dell’amore), il pensiero (Il bisogno di pensare), la libertà (Il coraggio di essere liberi), la bellezza (La via della bellezza), l’etica (Etica per giorni difficili) e le virtù cardinali (La forza di essere migliori), il coraggio, la paura (Il coraggio e la paura), il senso della vita (A proposito del senso della vita – Questa Vita), la mente (La mente innamorata), la gioia (Non ti manchi mai la gioia). In un saggio ha presentato le figure di Socrate, Buddha, Confucio e Gesù (I quattro maestri). Il suo pensiero è oggetto di una monografia uscita in Germania (Essentials of Catholic Radicalism. An Introduction to the Lay Theology of Vito Mancuso) e può essere complessivamente definito come «filosofia della relazione». È editorialista del quotidiano «La Stampa».
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