TLS, Carmen o il trionfo dei vinti

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  • BANNER-DUE-MONDI-NEWS-SPOLETOUna storia particolare quella di Carmen, il capolavoro del teatro musicale francese dell’Ottocento. Gli inizi non sono facili: fiasco alla prima rappresentazione al Teatro dell’Opèra Comique di Parigi il 3 marzo 1875, successo però alle repliche, abbandonata presto al suo destino dal suo creatore (Bizet muore dopo tre mesi esatti, il 3 giugno, ad appena trentasei anni e mezzo). E così Carmen comincia il suo cammino di successi non in Francia, ma all’estero: trionfa al Teatro dell’Opera di Vienna, dove, il 6 novembre, vi assiste un entusiastico Wagner.

    Il che, probabilmente e per non farci mancare nulla, naturalmente pone l’opera in una certa prospettiva nel giudizio di Nietzsche, – lui la vede a Genova nel 1881-, che afferma pungente: «Questa musica è malvagia, raffinata, fatalistica: malgrado ciò essa resta popolare – ha la raffinatezza di una razza, non quella di un individuo. È ricca. È precisa. Costruisce, organizza, porta a compimento: con ciò essa è in antitesi alla musica tentacolare, alla “melodia infinita”. Si sono mai uditi sulla scena accenti tragici più dolorosi? E in che modo essi vengono raggiunti! Senza smorfie! Senza battere moneta falsa! Senza la menzogna del grande stile!».

    E in sala, tanti grandi della musica francese e seguire questa nuova creazione: Gounod, Delibes, Offenbach, Massenet, Saint-Saëns. Tutti entusiasti, pubblico e colleghi, ma non la critica, che vede nell’opera di Bizet un lavoro “tedesco” e non “francese”.

    Carmen, “la fatalità che annienta”, come ha scritto Sergio Sablich. «Ma è veramente l’apparizione di Carmen una fatalità, o non piuttosto una necessità vitale? Se nel libretto Carmen è il personaggio più fedele all’originale di Mérimée, la sua novità esaltante e inafferrabile si palesa nella musica, che a ragione dovette apparire di un’audacia insopportabile. […] Perché Carmen, come tutti i grandi personaggi vivi e veri, è una figura complessa, che racchiude molteplici caratteri. […] Ma soprattutto: Carmen non è mai volgare, come troppe volte accade di vedere sulla scena, né, come avrebbero detto le nostre nonne, una poco di buono, una mangiatrice d’uomini. La modernità sconcertante di Carmen sta nell’essere colei una donna vera e completa, come nessun’altra, a parte forse Violetta, nell’Ottocento romantico e borghese: una vittima dell’emarginazione e dell’oppressione sociale (gli imbecilli vi diranno una femminista), che all’inizio reagisce selvaggiamente e quasi inconsciamente, per acquistare solo poco a poco chiarezza di sé e scegliere con assoluta coerenza il destino di morte, difendendo il diritto alla libertà (che non è arbitrio) e alla vita interiore (che è angoscia) con fede morale pari a quella di Don Giovanni di fronte alle perentorie imposizioni di pentirsi del Commendatore. Per questo, è riduttivo dire che Carmen sfida i limiti delle convenzioni sociali dell’epoca (o forse di tutte le epoche) e per ciò deve morire. La sua è sì una sfida alla legalità, ma anzitutto una sfida a se stessa, un tentativo di realizzarsi che conduce, come sovente accade, alla tragedia. Non a caso Nietzsche ravvisò in lei la statura di un’eroina greca».

    Insomma, Carmen o dell’anticonformismo, della coerenza e della fedeltà a se stessi interpretata, tra le altre, dalla grande Maria Callas, che ne cerca l’essenza nella sua libertà di pensare e di decidere.

    Direttore Laurent Campellone

    Regia, scene e costumi Stefano Monti

    Personaggi e interpreti

    Carmen Mariangela Marini/Daniela Nineva/Annapaola Pinna/Rachele Raggiotti

    Don José Max Jota/Thomas Kiechle/Ivaylo Mihaylov

    Escamillo Giulio Boschetti/Ferruccio Finetti/Zihao Lin

    Micaëla Maria Bagalà/Giulia Mazzola/Emanuela Sgarlata

    Morales Paolo Ciavarelli/Ferruccio Finetti

    Zuniga Giordano Farina

    Mercedes Maria Bagalà/Noemi Umani

    Frasquita Zdislava Bočkova/Sara Intagliata

    Le Dancaïre Luca Micheli

    Le Remendado Alessandro Fiocchetti

    O.T.Li.S – Orchestra del Teatro Lirico Sperimentale

    Coro del Teatro Lirico Sperimentale

    Coro delle Voci Bianche del Teatro Lirico Sperimentale

    Direttore dei cori Mauro Presazzi

    Sovratitoli a cura di Lucia Sorci

    Spoleto, Teatro Nuovo

    Giovedì 21 settembre ore 10.00 (per le scuole)

    Venerdì 22 settembre ore 20.30

    Sabato 23 settembre ore 20.30

    Domenica 24 settembre ore 17.00

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    Commentiultimi pubblicati

    Carlo Alberto Bussoni 2024-07-23 16:38:22
    Sottoscrivo in pieno (e chi non lo farebbe?). E a proposito di "bitume mal posato, con possibilità di cadute per.....
    Carlo neri 2024-07-06 09:48:20
    La trave nel....l'occhio altrui è sempre una pagliuzza.
    Aurelio Fabiani 2024-07-04 18:04:00
    Chiunque incontri la Tesei e non rivendichi la riapertura immediata di tutti i reparti del San Matteo chiusi nel 2020,.....
    Carlo neri 2024-06-30 17:36:48
    Bocci senza lo sponsor Comune di Spoleto/PD farebbe la fame.
    Carlo Neri 2024-04-23 07:23:14
    Liberazione da cosa? da chi? dallo "straniero" per cui è stato combattuto il Risorgimento e la prima guerra mondiale? In.....